De Luca a Crosetto: "Campate 20 anni.. sta banda di coglioni". Poi arriva il corno napoletano
- The Journalai
- 19 mag
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Aggiornamento: 22 mag

Il Salone del Libro di Torino è sempre una bella occasione per incontrarsi e ascoltare nuovi autori, idee e proposte dal mondo culturale — e non solo. Anche la politica, come sempre, non perde l’occasione di farsi vedere a questo evento ricco, vivo e molto partecipato.
Tra i presenti anche il nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, immortalato a sorpresa con Prezzemolo, la storica mascotte di Gardaland, durante il suo tour tra gli stand del Lingotto. Insieme a lui, durante le giornate, si sono visti anche il sottosegretario Andrea Delmastro, la segretaria del PD Elly Schlein (venuta solo per salutare un paio di amici), il segretario della CGIL Maurizio Landini, il presidente della Regione Campania (regione ospite del Salone) Vincenzo De Luca, e il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Crosetto quest’anno ha pubblicato il libro Storie di un ragazzo di provincia, ma non era lì per presentarlo. Era venuto per visitare lo stand dedicato al suo ministero. Noi l’abbiamo seguito, sperando che ci regalasse qualche perla. E in effetti, tra una cosa e l’altra, si è beccato pure una contestazione di una ventina di attivisti pro Palestina che protestavano contro l’invio di armi a Kiev. Urlavano: «Crosetto, Crosetto, in guerra vacci tu». Niente male. Altro che “tossici comunisti” (si scherza, eh — ma poi neanche troppo).

Archiviato il momento di tensione, il nostro ministro, dopo aver fatto il giro completo delle forze dell’ordine (e pure quelle del riordino), ha deciso di passare allo stand campano per salutare “il governatore del mondo” Vincenzo De Luca. Appena avvistato il pelatone in lontananza, il portavoce di De Luca corre ad avvisare il capo: «Arriva Crosetto». E De Luca, senza perdere un colpo: «Ma chi è questa banda di malviventi?», accogliendo gli ospiti con il solito sarcasmo.
Segue uno scambio di battute con il presidente del Piemonte Alberto Cirio, che per l’occasione si lancia in un’imitazione dell’accento napoletano per prendere per il culo De Luca. Crosetto chiede a De Luca: «Come stai?», e lui risponde con la solita ironia: «Diciamo bene». Poi aggiunge: «Avete un’assicurazione, campate tranquillamente 20 anni… Sta banda di co...ni». Non è stato chiarito a chi fosse rivolto l’epiteto, ma la battuta ha fatto ridere sia Crosetto che Cirio.
Difficile decifrare poi la breve conversazione tra De Luca e Cirio. Il presidente campano ha detto: «Vengo a Venezia» (riferendosi al Festival delle Regioni). «Ho parlato con Massimiliano (Fedriga) per quel documento sul secondo mandato. Facciamo una cosa soft». Cirio ha risposto con un vago: «Valutare di...». Il tema dei mandati, insomma, sembra non essere del tutto chiuso. Forse ci scappa pure un colpo di scena finale.

Alla fine, tra una battuta e l’altra, De Luca saluta gli ospiti con un caloroso: «Andate a morire ammazzati». Prima del congedo, Crosetto viene fermato da una dipendente della Regione Campania che gli regala un corno portafortuna. Gli fa il “test della mano sinistra” (quella del cuore) e glielo consegna augurandogli buona fortuna per il futuro. E anche un po’ di protezione, che coi tempi che corrono, non fa mai male.
di Daniele Alberti




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