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Nuovi Lotito crescono! La sacra arte del coma strategico

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Cari Journalai, ormai è chiaro: viviamo in un mondo talmente frenetico che pure i parlamentari (soprattutto gli over) poveri cristi, non reggono più il colpo. Sono esausti. Stressati. Annientati. E infatti, dormono. In aula. Come ghiri. Capofila di questa nobile arte del riposo istituzionale è lui, l’intramontabile senatore di Forza Italia e presidente della Lazio, Claudio Lotito. Uno che ha trasformato la pennichella in un atto politico. Un'icona del “vado, mi siedo, dormo, ascolto ad occhi chiusi”.


Lotito mentre ascolta attentamente Gasparri
Lotito mentre ascolta attentamente Gasparri

“Io dormo? Non me risulta”, rispose una volta ai nostri microfoni, con quella lucidità tipica di chi si sveglia da un sonno REM profondo nel bel mezzo di una mozione sul bilancio. E ha pure aggiunto: “L’importante è che dicano cose intelligenti. Se dicono cose stupide…”... Non proprio un vivo complimento per i suoi colleghi senatori. Ovviamente, Lotito non dorme. Lotito ascolta. A occhi chiusi. È una forma di meditazione, tipo yoga ma con meno flessibilità e più indennità di carica. E come ogni culto, anche l’ascolto dormiente ha i suoi adepti. Tra questi, un altro monumento al torpore istituzionale: Roberto Bagnasco. 75 anni, ligure, ex democristiano – cioè, dormiva anche prima che fosse cool – ora forzista e specializzato in microriposi strategici durante i dibattiti.


Roberto Bagnasco in meditazione
Roberto Bagnasco in meditazione

Lo hanno beccato più volte in aula in stato di... rilassamento verticale. Ma non è colpa sua: è il Parlamento che emette onde cerebrali soporifere. È scienza (direbbe un gigante). Noi,con l'eleganza che ci contraddistingue, esprimiamo solidarietà al soldato Bagnasco, vittima del più subdolo nemico della democrazia: la noia legislativa. Anzi, ci chiediamo come facciano gli altri a restare svegli in mezzo a questo sonnifero istituzionale.


Bagnasco in aula mentre riflette sulle sorti del paese
Bagnasco in aula mentre riflette sulle sorti del paese

Ma attenzione: non finisce qui. Perché il sonno, come le pandemie, non guarda in faccia nessuno. E quindi eccolo lì, in piazza Maggiore, al Festival di Repubblica delle Idee, l’ex premier Romano Prodi, che entra, saluta tutti, si siede... e dopo due minuti va in modalità aereo. Totale blackout. Nemmeno un LED acceso.


Prodi in modalità ZEN
Prodi in modalità ZEN

C’erano Caracciolo e Giannini che discutevano della guerra. E Prodi, giustamente, ha risposto con l’unica forma di disobbedienza civile rimastagli: il coma selettivo.

Ma attenzione: non stava dormendo. No no. Anche lui, ascoltava a occhi chiusi. Perché, come diceva Socrate: quando il dibattito è vuoto, il corpo si spegne da solo.



di Daniele Alberti



 
 
 

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