Come nasce 'Il Libro Sbagliato' che portiamo ai politici?
- The Journalai
- 31 gen
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 4 mag

Immaginate una gaffe, ma di quelle epiche. Quel brivido lungo la schiena quando capite di averla fatta grossa, così grossa da non poter tornare indietro. Come presentarsi a una festa con un regalo riciclato e scoprire che dentro c’è ancora il nome del precedente destinatario. O arrivare a un battesimo con il regalo sbagliato – per una bambina invece che per il festeggiato – sapendo di essere il padrino o la madrina. O ancora, presentarsi a un esame con il libro di un altro corso e chiamare il professore con un altro nome, convinti di passarlo comunque.
Ora immaginate la reazione delle persone in queste situazioni. E poi pensate se la gaffe fosse fatta di proposito.
È proprio da qui che nasce Il Libro Sbagliato. Il gioco è semplice: consegniamo a un politico o a un personaggio pubblico un libro “sbagliato” e osserviamo la sua reazione. Poi gli chiediamo una dedica e un suggerimento per il prossimo destinatario, con un altro titolo fuori contesto.
Ma cosa accadrebbe se, alla presentazione di un libro di Vittorio Sgarbi, qualcuno si presentasse con un volume dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e pretendesse una dedica? O se, davanti alla neodeputata europea Ilaria Salis, comparisse un libro di Roberto Vannacci?
E ancora, immaginiamo di consegnare il libro della segretaria del PD, Elly Schlein, al viceministro leghista Matteo Salvini, magari durante un evento pieno di suoi sostenitori; o lo stesso libro di Salvini al sindaco di Milano, Beppe Sala.
La politica confonde: oggi è difficile stare al passo con alleanze e rivalità, è talmente complesso che si potrebbe per sbaglio scambiare i libri da portare ai rispettivi leader di Azione e Italia Viva, Calenda e Renzi, dando all’uno quello dell’altro. Chissà come la prenderebbero. E se a Romano Prodi consegnassimo La Carica dei 101, in memoria dei franchi tiratori del suo partito che gli impedirono di diventare Presidente della Repubblica? O se i governatori leghisti Attilio Fontana e Luca Zaia ricevessero un libro del governatore campano Vincenzo De Luca?
Tutti, ormai, scrivono un libro. La vera domanda è: come reagirebbero i politici se ricevessero non il proprio, ma quello di un collega dell’opposizione?
La risposta è tutta in Il Libro Sbagliato.
di Edoardo Bianchi




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